Il Trust permette di prevenire le liti e il disaccordo tra familiari in relazione alla titolarità dei beni oltre a permettere di evitare la disgregazione del patrimonio e dunque, in ultima analisi, permette di pianificare la successione del patrimonio, ovviamente nel rispetto delle norme di legge in tema di legittima.

I beni trasferiti in Trust sono vincolati per un periodo di tempo determinato dal Disponente e, nel caso di un Trust familiare, vengono gestiti e sfruttati dal Trustee nell’interesse della famiglia, o anche di soggetti esterni ad essa, persino dopo la morte del Disponente, dato che i beni in Trust non cadono in successione.

Ciò consente di evitare che i potenziali eredi possano venire in possesso diretto dei beni per via successoria una volta venuto meno il Disponente, permettendo da un lato di mantenere il patrimonio familiare unito e integro anche a dispetto di eventi o situazioni di vita degli eredi – quali un divorzio, vicende professionali e personali o la vita prodiga di un figlio – che esporrebbero il patrimonio oggetto di successione a possibili aggressioni da parte dei creditori personali degli eredi, e dall’altro viene garantito alla famiglia il costante godimento di tali beni in via protetta attraverso il Trust.

Ovviamente è altresì possibile prevedere, nell’atto istitutivo di Trust, che il Trustee si adoperi alla distribuzione dei beni e dei redditi ai Beneficiari al realizzarsi di condizioni temporali o eventi di vita (ad es. la laurea di un figlio, un matrimonio, la necessità di comprare un casa, ecc.), così come si può prevedere che, alla morte del Disponente, il Trustee distribuisca parte dei beni in Trust agli eredi o a terze parti beneficiarie, sempre nel rispetto di quelle che sono le previsioni dell’atto di Trust e della legge italiana in tema di legittima; con il Trust infatti è possibile beneficiare, sia in termini di reddito sia in termini di attribuzione finale dei beni, anche soggetti esterni alla famiglia in maniera riservata.

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