Tutelare la propria passione, garantire continuità e unitarietà alla propria collezione. Come? Con il Trust per Collezionisti.
Per moltissimi appassionati, una collezione di auto d’epoca non è soltanto un insieme di veicoli: è un patrimonio costruito con passione, impegno, tempo e risorse, che ha valore storico, affettivo ed economico. Tuttavia, quando il Collezionista si confronta con la prospettiva del proprio futuro o del futuro della sua famiglia, sorgono due grandi temi: (i) come proteggere la collezione da rischi esterni e interni, e (ii) come garantirne il passaggio generazionale senza che si perda l’unitarietà, il valore e la continuità gestionale.
Ed è qui che entra in gioco lo strumento del Trust – che Emy Trustee, in questo ambito, definisce “per Collezionisti” – quale mezzo giuridico costruito su misura per soddisfare le esigenze del singolo Collezionista.
Perché usare un Trust per una collezione di veicoli d’epoca?
In primo luogo, il Trust – se istituito in bonis – consente una protezione assoluta del patrimonio trasferito nel fondo in Trust, la collezione diventa un patrimonio separato sia da quello personale del Disponente sia da quello dei Beneficiari, venendo affidato ad un soggetto terzo, il Trustee, che ne assume la titolarità e lo gestisce come se ne fosse il proprietario, garantendo, in ogni caso, il godimento dei beni al Collezionista/Disponente e ai Beneficiari del Trust, in maniera del tutto invariata rispetto a prima.
In tal modo la collezione viene tutelata da rischi legati alla vita personale o professionale del Collezionista e degli eredi dello stesso, anche laddove il primo dovesse mancare, posto che i beni in Trust non cadono in successione, non risultando dunque aggredibili nemmeno dagli eventuali creditori personali dei singoli eredi.
In secondo luogo, il Trust consente di definire come la collezione debba essere gestita, sia quando il Collezionista è ancora in vita, sia soprattutto dopo il venir meno dello stesso: politiche di investimento/disinvestimento, spazi di esposizione, partecipazione a manifestazioni (i.e. Fiere, Millemiglia, Concorsi di Bellezza, ecc.), utilizzo dei ricavi derivanti dalla valorizzazione e gestione attiva dei beni per la conservazione ed il restauro dei veicoli.
Da ultimo – non come importanza – il Trust soddisfa quelli che sono i due capisaldi assoluti per i Collezionisti: (i) la continuità generazionale della collezione (che il Collezionista solitamente vuole resti in famiglia) e (ii) il mantenimento dell’unitarietà gestionale della stessa.
Infatti, il Trust consente – da un lato – di mantenere i beni ‘in famiglia’, evitando però – dall’altro lato – che la collezione venga frammentata tra i vari eredi (qualcuno dei quali magari disinteressato o insensibile rispetto al valore affettivo della stessa), oppure che singoli pezzi di tale collezione vengano venduti senza criterio o, ancora peggio, che il valore venga disperso attraverso mancanza di cura.
Il passaggio generazionale: il valore della pianificazione.
La trasmissione della collezione alle generazioni future è spesso un momento critico. Senza una struttura definita, possono insorgere conflitti tra eredi, frammentazione del patrimonio o decisioni affrettate di vendita. Con il Trust, si possono definire i beneficiari attivi nella gestione, i beneficiari ‘passivi’ (i.e. coloro che godranno dei frutti della gestione della collezione, senza però avere voce in capitolo nell’amministrazione della stessa), le modalità di distribuzione o di utilizzo dei ricavi (per esempio, quanti beneficiari devono partecipare attivamente alla valorizzazione dell’auto oppure chi può partecipare alle manifestazioni, ecc.).
Ciò garantisce che la collezione rimanga unita, coerente con la visione del Collezionista e, soprattutto, viva nel tempo.
I vantaggi per il Collezionista e gli aspetti operativi.
Fra i principali vantaggi offerti dal Trust per Collezionisti troviamo dunque:
• la protezione del valore – economico, storico ed affettivo – della collezione;
• la gestione strategica e su misura della collezione, in linea con le volontà del Collezionista;
• la continuità e l’unitarietà gestionale (in capo al Trustee) della collezione;
• la pianificazione della trasmissione generazionale della collezione;
• la tutela della privacy; la collezione può (laddove lo si preferisca) essere esposta a nome del Trust, mantenendo l’anonimato del Collezionista e dei Beneficiari.
In termini operativi, il Collezionista – seguito e consigliato nelle scelte da Emy Trustee – può definire lo schema istitutivo del Trust e le regole operative di funzionamento dello stesso (i.e. individuazione dei beni da trasferire in Trust, indicazione dei Beneficiari, modalità di gestione della collezione, destinazione dei beni presenti in Trust, ecc.).
Fermo il mantenimento del godimento dei beni in capo al Collezionista e ai Beneficiari, si dovrà altresì:
• definire – oltre ai veicoli da trasferire inizialmente in Trust – anche i criteri successivi di scelta di nuovi beni da trasferire in Trust, le modalità di ingresso, l’eventuale vendita di pezzi presenti in Trust;
• prevedere le modalità di manutenzione e restauro dei veicoli, i soggetti che possono consigliare il Trustee nelle decisioni circa gli interventi, il quantum del ricavato – derivante dalla gestione dei beni – destinato ad essere reinvestito, come gestire i costi e le rendite derivanti dalla valorizzazione e dallo sfruttamento dei veicoli nell’interesse dei Beneficiari;
• valutare – anche durante la vita del Trust e con eventuali possibili “cambi in corsa” – chi sarà maggiormente in grado, anche tra i Beneficiari, di consigliare il Trustee nella gestione della collezione “dopo il Collezionista”; l’atto di Trust può altresì prevedere un comitato di esperti o un consulente professionale che assista il Trustee per assicurare competenza tecnica motoristica adeguata, per permettere a questi di garantire vita e continuità alla collezione.
In conclusione, per chi possiede una collezione di auto o moto d’epoca, lo strumento del Trust applicato al collezionismo, così come proposto da Emy Trustee, può rappresentare una soluzione estremamente valida e solida per tutelare la propria passione, preservarne il valore nel tempo e consegnarla alle generazioni successive con ordine, visione e rispetto delle proprie volontà.
Non si tratta solo di conservare macchine, ma di custodire una passione profonda, una storia, un’eredità.
In un mondo in cui il valore delle collezioni sta crescendo – e con esso la complessità di gestione – pianificare oggi con uno strumento su misura può fare la differenza.